Un test
condotto sui topi, nell'istituto di biologia cellulare e neurobiologia
del Consiglio nazionale delle ricerche, ci dimostra che correre aiuta a 'ringiovanire' il cervello.
Secondo i ricercatori i nuovi dati aprono nuove prospettive nell'ambito della medicina rigenerativa del sistema nervoso centrale. Finora era noto che l'esercizio fisico porti benefici anche al cervello, favorendo la produzione di nuovi neuroni.
Adesso per la prima volta si dimostra che correre può stimolare la produzione di nuove cellule staminali, rallentando in questo modo il processo di invecchiamento del cervello e favorendo capacità fondamentali, come la memoria.
«Questa ricerca ha scardinato un dogma della
neurobiologia». rileva il coordinatore della ricerca, Stefano
Farioli-Vecchioli. «Finora - prosegue - si pensava che il declino della
neurogenesi nell'età adulta fosse irreversibile». I test sono stati
condotti su topi privi del gene chiamato Btg1, che in condizioni normali agisce come un freno alla proliferazione delle cellule staminali. Osservando gli effetti prodotti
su questi topi dalla corsa, i ricercatori hanno osservato che «nel
cervello adulto un esercizio fisico aerobico come la corsa blocca il
processo di invecchiamento e stimola una massiccia produzione di nuove
cellule staminali nervose nell'ippocampo, aumentando le prestazioni
mnemoniche».
Lo studio è stato condotto nel laboratorio diretto da Felice Tirone,
che da anni studia alcuni meccanismi molecolari che regolano i processi
di proliferazione e differenziamento dei neuroni nel cervello adulto,
in collaborazione con Vincenzo Cestari
dell'università Sapienza di Roma. Per b«la scoperta pone le basi per
ulteriori ricerche mirate ad aumentare la proliferazione delle staminali
adulte» nel cervello e su topi modello di malattie come Alzheimer e Parkinson.
I risultati - rileva - avranno delle implicazioni molto importanti per
la prevenzione dell'invecchiamento e della perdita di memorie
ippocampo-dipendenti.
mercoledì 12 marzo 2014
Correre fa restare giovani: rallenta l'invecchiamento del cervello
Un test
condotto sui topi, nell'istituto di biologia cellulare e neurobiologia
del Consiglio nazionale delle ricerche, ci dimostra che correre aiuta a 'ringiovanire' il cervello.
Secondo i ricercatori i nuovi dati aprono nuove prospettive nell'ambito della medicina rigenerativa del sistema nervoso centrale. Finora era noto che l'esercizio fisico porti benefici anche al cervello, favorendo la produzione di nuovi neuroni.
Adesso per la prima volta si dimostra che correre può stimolare la produzione di nuove cellule staminali, rallentando in questo modo il processo di invecchiamento del cervello e favorendo capacità fondamentali, come la memoria.
«Questa ricerca ha scardinato un dogma della
neurobiologia». rileva il coordinatore della ricerca, Stefano
Farioli-Vecchioli. «Finora - prosegue - si pensava che il declino della
neurogenesi nell'età adulta fosse irreversibile». I test sono stati
condotti su topi privi del gene chiamato Btg1, che in condizioni normali agisce come un freno alla proliferazione delle cellule staminali. Osservando gli effetti prodotti
su questi topi dalla corsa, i ricercatori hanno osservato che «nel
cervello adulto un esercizio fisico aerobico come la corsa blocca il
processo di invecchiamento e stimola una massiccia produzione di nuove
cellule staminali nervose nell'ippocampo, aumentando le prestazioni
mnemoniche».
Lo studio è stato condotto nel laboratorio diretto da Felice Tirone,
che da anni studia alcuni meccanismi molecolari che regolano i processi
di proliferazione e differenziamento dei neuroni nel cervello adulto,
in collaborazione con Vincenzo Cestari
dell'università Sapienza di Roma. Per b«la scoperta pone le basi per
ulteriori ricerche mirate ad aumentare la proliferazione delle staminali
adulte» nel cervello e su topi modello di malattie come Alzheimer e Parkinson.
I risultati - rileva - avranno delle implicazioni molto importanti per
la prevenzione dell'invecchiamento e della perdita di memorie
ippocampo-dipendenti.
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